Rinunciare all’ICT

Rinunciare all’ICT

un’incomprensione di fondo che nutre molti rischi

Molte aziende tendono ad allungare il ciclo di vita dei dispositivi informatici in sede. Nella maggior parte degli uffici la principale funzione alla quale assolvono i computer riguarda infatti gli strumenti Office, e non si intuisce l’urgenza di aggiornarli. Ma questa scelta va considerata saggia?


Percezione del miglioramento distorta

Vari decenni fa, quando i personal computer erano molto più rari, costosi e meno intuitivi da utilizzare, un piccolo aggiornamento dell’hardware poteva mostrare subito un risultato a occhio nudo.Basta pensare ai tempi in cui il coprocessore matematico era opzionale: non possederlo significava che l’elaboratore avrebbe impiegato secondi interi per effettuare calcoli in virgola mobile attraverso la modalità d’ emulazione.

Oggi misurare la differenza è diventato più affannoso per un utente non esperto d’informatica. All’apparenza, infatti, una cpu più potente o il doppio di ram non sembra velocizzare in modo intenso la scrittura di una lettera o l’invio di una e-mail. Questa impressione spesso suggerisce alle aziende che ormai l’innalzamento delle prestazioni di un pc sia già talmente avanzato che nella pratica di tutti i giorni non amplifichi più alcun beneficio.

Un errore culturale pericoloso

Attenzione, siamo di fronte a un paradosso del tutto illusorio. La ragione per la quale talvolta non ci si rende conto dei miglioramenti che un sistema più avanzato porta con sé affonda le sue radici nella ricezione più lenta che le persone hanno del cambiamento. È un fenomeno del tutto umano: pensiamo al software più comune e diffuso negli uffici italiani e del resto del mondo.

Si tratta senza dubbio di Microsoft Word: sembrerà strano, ma più della metà degli utenti non sfrutta per niente le potenzialità di questo programma. Si limita a utilizzarlo come ha imparato la prima volta, magari 10 o 20 anni fa, alla stregua di una macchina da scrivere elettronica.

Il vero miglioramento non va confuso con il fare tutto più velocemente: questo valeva negli anni ’80 e ’90, ma oggi l’opportunità va colta nelle novità che la tecnologia porta con sé e alle quali l’upgrade del parco macchine ci consente di accedere. Ritornando all’esempio di sopra, oggi è possibile generare offerte personalizzate creando un ponte tra i software di videoscrittura e il database di Facebook, con evidenti vantaggi nel marketing.

Questo è solo un esempio delle enormi potenzialità che alcune volte le aziende perdono quando scelgono di sottofinanziare l’ICT.

Attraverso la locazione operativa invece si può combinare una strategia di consulenza all’avanguardia che trasmetta alla compagnia il know-how su come orientarsi nella grande trasformazione tecnologica in corso, insieme alla collocazione immediata degli strumenti informatici più indicati per dominarla secondo la formula elastica del contratto aperto.

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